Allarme rincari telepedaggio: ecco quanto è aumentato davvero il canone mensile

L’ultimo anno ha visto una decisa escalation dei canoni mensili per il telepedaggio, generando preoccupazione tra gli automobilisti che utilizzano regolarmente il servizio sia per motivi personali sia professionali. In particolare, l’attenzione si concentra sull’aumento del Telepass base, uno dei dispositivi più diffusi sul territorio italiano, e sulle conseguenze di questa crescita per i bilanci familiari e aziendali. La significativa variazione delle tariffe ha suscitato un vivo dibattito e accelerato la ricerca, da parte degli utenti, di alternative più economiche.

L’entità reale degli aumenti: i nuovi costi dal 2024 al 2025

A partire dal 1 luglio 2024, il canone mensile Telepass per il piano standard è passato da 1,83 euro a 3,90 euro, registrando un aumento superiore al 110%. Questa crescita, definita “storica” per il settore del telepedaggio, ha avuto un impatto immediato: il costo per chi usufruisce del servizio di base è più che raddoppiato rispetto ai livelli precedenti. L’incremento si riflette sia sui privati cittadini sia sulle aziende di trasporto, che spesso dispongono di flotte numerose e devono moltiplicare l’esborso per ciascun dispositivo associato ai veicoli.

L’adeguamento della tariffa, secondo Telepass, sarebbe motivato dalla necessità di adeguarsi all’aumento dei costi operativi e dalla crescente concorrenza sul mercato, che impone di innovare i servizi offerti e mantenere la sostenibilità finanziaria dell’azienda.

Nel dettaglio, le principali tariffe aggiornate sono le seguenti:

  • Telepass Base: 3,90 euro al mese
  • Telepass Plus: 4,90 euro al mese (con promozione a 3,90 euro fino a dicembre 2025 e quota storica per vecchi utenti fissata a 5,14 euro)
  • Telepass X: 7,90 euro al mese
  • Soluzione pay per use: 1 euro per ogni giorno di utilizzo

Anche altre società concorrenti, come UnipolMove e MooneyGO, hanno mantenuto le proprie tariffe leggermente inferiori, con l’intento di attrarre gli utenti più sensibili all’aspetto economico. Tuttavia, è bene ricordare che queste cifre si riferiscono esclusivamente ai costi di abbonamento per il servizio di telepedaggio e non comprendono i pedaggi autostradali veri e propri, oggetto anch’essi di revisione annuale.

L’impatto sui bilanci familiari e aziendali

Molti automobilisti, soprattutto tra coloro che utilizzano con frequenza il servizio, hanno lamentato il fatto che nell’arco di due anni il costo mensile effettivo sia quasi raddoppiato, penalizzando chi già destinava un budget importante ai trasporti. La situazione si aggrava ulteriormente per le aziende di logistica e trasporto merci, spesso proprietarie di decine o centinaia di dispositivi attivi: si calcola che l’aumento abbia comportato spese aggiuntive anche di svariate migliaia di euro annue per le flotte più numerose.

Nonostante ciò, l’azienda ha introdotto alcune migliorie nel servizio, come la possibilità di associare più targhe a un singolo dispositivo e l’ampliamento dei servizi accessori disponibili nei pacchetti più avanzati. Il piano Plus, ad esempio, consente di usufruire di parcheggi convenzionati, strisce blu e sconti in partnership, offrendo un livello di flessibilità superiore alle precedenti formule di abbonamento.

Il quadro normativo e il diritto di recesso

Gli aumenti tariffari sono accompagnati da una procedura di recesso gratuito per tutti quegli utenti che non intendono accettare le nuove condizioni di contratto. Infatti, in seguito agli interventi delle associazioni dei consumatori e all’attenzione delle autorità di regolazione, è stato stabilito che chi decide di rinunciare al servizio può farlo senza penali o costi accessori, utilizzando una procedura semplificata e trasparente. Ciò ha portato a una maggiore mobilità tra gli operatori, con il risultato che un numero crescente di utenti valuta attivamente offerte alternative.

Questo movimento nel settore ha avuto come effetto anche la crescita delle campagne promozionali da parte degli esercenti concorrenti, che propongono piani di ingresso agevolati per acquisire nuovi clienti, innescando una dinamica competitiva inedita rispetto al passato, quando la quota di mercato di Telepass era sostanzialmente incontrastata.

Aumenti dei pedaggi autostradali e prospettive per il futuro

In parallelo con la revisione degli abbonamenti di telepedaggio, dal 1° gennaio 2025 è stato applicato anche un aumento dell’1,8% ai pedaggi autostradali sulle principali direttrici gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi), pari a circa 2.800 chilometri di tratte. Questo incremento, che riflette il tasso di inflazione previsto, rende ancora più oneroso il trasporto autostradale nel complesso, specialmente per chi si affida quotidianamente a queste infrastrutture.

Va precisato che non tutte le tratte autostradali hanno subito lo stesso adeguamento: solo quelle sotto controllo diretto di Aspi risultano interessate dall’aggiornamento, mentre le altre – gestite da 22 concessionarie differenti – attendono ancora la revisione dei rispettivi piani economico-finanziari. Di conseguenza, il costo complessivo di un viaggio può variare in misura anche significativa a seconda delle tratte percorse e delle società di gestione coinvolte.

Prospettive a medio termine e strategie di risparmio

Di fronte a questi continui rincari, gli utenti possono adottare alcune strategie per contenere l’impatto economico:

  • Analizzare e confrontare le offerte dei diversi fornitori di telepedaggio, tenendo conto sia delle tariffe che dei servizi accessori inclusi
  • Valutare l’effettiva necessità di disporre di più dispositivi in famiglia o in azienda, centralizzando l’utilizzo dove possibile
  • Monitorare costantemente eventuali promozioni temporanee o sconti per nuovi utenti
  • Sfruttare la possibilità di recedere gratuitamente nel caso le condizioni economiche non siano più vantaggiose

Il mercato del telepedaggio, dopo anni di immobilità, si prospetta quindi sempre più dinamico e competitivo. L’attenzione posta sulle tariffe, l’arrivo di nuovi operatori e la risposta delle associazioni dei consumatori sembrano indicare un futuro nel quale gli utenti avranno a disposizione maggiori strumenti per difendere il proprio potere d’acquisto. Tuttavia, le previsioni a medio termine fanno supporre che i costi possano continuare a salire, complice l’inflazione generale e i necessari investimenti per l’adeguamento tecnologico delle infrastrutture di pagamento elettronico.

In definitiva, la crescita del canone mensile del telepedaggio rappresenta oggi un elemento centrale nella gestione delle spese di viaggio, richiedendo agli utenti un’attenzione e una pianificazione sempre più attente per non incorrere in aumenti imprevisti del proprio budget dedicato alla mobilità.

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